MONETA CELEBRATIVA

“650° ANNIVERSARIO DELL’ISTITUZIONE DELL’UNIVERSITA’ DI PISA  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1993. 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     21 novembre 1957, n. 1141

D.M.           24 maggio 1993

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Una figura femminile, simboleggiante l’Italia che legge assisa su scranno, accanto ad un cherubino simbolo dell’Università di Pisa. In giro, “REPVBBLICA ITALIANA” tra due stelle. All’esergo, il nome dell’autore “DRIUTTI”.

 

ROVESCIO:

Sono rappresentate, su un cartiglio, architetture di Pisa con lo stemma della città. In giro, “650° ANNIVERSARIO FONDAZIONE UNIVERSITA’ DI PISA”, In alto, a sinistra, il valore “L 500” e a destra, il millesimo “1993” ed il segno di Zecca “R”. All’esergo è evidenziata un’ancora, a ricordare le tradizioni marinare di Pisa.

 

BORDO:

Fregi, stelle ed il monogramma “R.I.” ripetuti tre volte.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Valore Peso Diametro

£ 500

15 gr. +/- 0,O75

32 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Argento

835/ml. +/- 3/ml

R

 

TIRATURA:

Nr. 41.080 in FDC e Nr. 9.080 a FS

AUTORE:

Eugenio DRIUTTI

           

“650° ANNIVERSARIO DELL’ISTITUZIONE DELL’UNIVERSITA’ DI PISA”

La nascita dell’Università di Pisa è sancita il 3 Settembre 1343 con la bolla pontificia “In supremae dignitatis” di Papa Clemente VI° nella quale, ricordata la purezza della fede e la devozione dei Pisani alla Sede Apostolica, pose in evidenza le favorevoli disponibilità che la città offre per assetto e posizione, determinando l’apertura di uno studio generale nel quale operano le facoltà di teologia, diritto canonico civile, medicina ed altre ammissibili, con tutti i previlegi che si accordano a dottori e scolari degli altri “studi” e concedendo all’Arcivescovo la potestà di conferire lauree, dopo gli esami sostenuti di fronte ai dottori e ai maestri universitari.

V'insegnarono Ranieri da Forlì, Bartolo da Sassoferrato ed altri ancora in precedenza, per insegnamento di grammatica e, nel 1340, è nominato alla facoltà di chirurgia Guido da Prato.

Sul finire del secolo XII° emerge Leonardo Fibonacci, insigne matematico pisano, al quale si deve l’introduzione delle cifre arabe nel mondo latino.

Seguirono nomi di maestri come il cisalpino, il Falloppio, Galileo Galilei pisano, il Malpighi e molti altri di minor fama.

All’Ateneo pisano si affiancano anche: la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore S. Anna, il CNR con tredici istituti e cinque centri di ricerche e una sezione di fisica nucleare.

Una città nella Città, con oltre trentamila studenti, più di tremila tra docenti, tecnici e personale ausiliario, inserita in una struttura ambientale veramente ricca di valori storici nei quali si è formata ed oltre i quali si apre nella realtà di una sicura vocazione.