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GIUSEPPE ROMAGNOLI

 

E’ nato a Bologna nel 1872 ed è morto a Roma nel 1966.

Iniziò e compì i suoi studi d’arte e cultura nel Collegio Artistico Venturosi. Ha incominciato ad esporre nel 1897. Nel 1909 fu chiamato a dirigere la nuova “Scuola dell’arte della Medaglia” in Roma, dove è sempre rimasto insegnante ed unico direttore sino al 1954. In tale periodo creò quasi tutti i modelli per le monete del Regno d’Italia, dell’Impero Etiopico, dell’Albania, della Somalia e della Repubblica Italiana.

La sua opera maggiore, vincitrice di un apposito concorso internazionale è il “Monumento dell’Unione Telegrafica internazionale” di Berna.

Medaglista fecondo ed inesauribile, è stato presente nelle rassegne più importanti di settore, sia in Italia che all’estero.

Sue medaglie fanno parte delle collezioni di musei e gallerie in tutto il mondo.

Premiato alla biennale di Venezia per il bronzo “Ex Natura Ars”; medaglia d’oro a Monaco di Baviera per l’opera in marmo “Giovinezza”, ora esposta alla Galleria Nazionale di Arte Moderna.

Per onorare la memoria, la “Scuola dell’Arte della Medaglia” presso la Zecca dello Stato è intitolata a suo nome.

Non è soltanto il merito di aver contribuito alla rinascita dell’arte della moneta e della medaglia in Italia che ha portato Giuseppe Romagnoli in primo piano fra gli autentici valori nazionali poiché egli, ancor prima di occupare la cattedra di direttore e di insegnante nella “Regia Scuola della Medaglia” in Roma, di nuova istituzione, s’era fatto apprezzare quale scultore di non comune valore attraverso le opere che aveva presentato nelle più importanti esposizioni italiane e straniere.

Perciò Giuseppe Romagnoli è giustamente riconosciuto per un valente artista il quale, volendo ampliare la sua attività, si è contemporaneamente dedicato alla medaglia ed alla moneta sentendosi capace, per attitudine e volontà, di affrontare anche questa prova che ha procurato agli artisti italiani la gioia di conquistare il primato sugli stranieri.

Nel 1965, l’A.I.A.M. (Associazione Italiana Amici della Medaglia) ha dedicato a Romagnoli la sua medaglia annuale, su modello di Pietro Giampaoli. Intorno al busto del maestro gira questa leggenda: “Giuseppe Romagnoli Decano dei Medaglisti Mondiali”.

Se pensiamo che Romagnoli ha operato, per non calcolare gli anni dei suoi studi artistici, dal 1896 al 1988 e cioè per 70 anni e più, dobbiamo senz’altro convenire che ben gli spetta il titolo di decano e la dimensione mondiale.

Debbo aggiungere che l’attività di Giuseppe Romagnoli è stata sempre febbrile e cioè egli non si è mai concesso sosta alcuna, per cui la produzione, specie nel campo della moneta e della medaglia, è stata realmente imponente.

Vorrei, inoltre fare un cenno sulla sua attività di scultore nel grande e nel pieno formato. Forse questa sua attività è ignorata dai più, perché la sua produzione di monete e di medaglia ha preso tale sopravvento, da oscurare lo scultore, ma è un' attività quella che merita una particolare considerazione e attende di essere collocata nel giusto livello.

Giuseppe Romagnoli scultore, appartiene più alla fine dell’Ottocento che al nostro secolo, come classificazione stilistica, ma le sue intuizioni, le sue emozioni, erompono con impulsi così sinceri, quasi spontanei, direi quasi entusiastici, che lo pongono al di fuori di ogni classificazione, sicché la sua personalità merita di essere considerata a se stante.

Tra le sue opere più significative vanno ricordate:

-         il “Gruppo” in marmo su Ponte Vittorio Emanuele in Roma;

-         tre “Monumenti Funebri” nella Certosa di Bologna;

-         il gruppo bronzeo “Terra Mater”;

-         una delle “Glorie” d’altorilievo al Vittoriale di Roma;

-         la statua in marmo “Il Crepuscolo”, ora al comune di Bologna.

 

Nella monetazione repubblicana è presente anche con le monete emesse nel 1950 per la “Amministrazione Fiduciaria della Somalia”.