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MONETA COMMEMORATIVA “BIMILLENARIO DELLA MORTE DI PUBLIO VIRGILIO MARONE ” Coniata
dalla Zecca di Roma nell’anno 1981.
“BIMILLENARIO DELLA MORTE DI PUBLIO VIRGILIO MARONE” Poeta latino, mato ad Andes, oggi Pietore, presso
Mantova nel 70 a.C. e morto a Brindisi, nel 19 d.C. Di
umili origini, presa la toga virile nel 55 a.C. Si
recò a Milano per studiare retorica e quindi a Roma, dove sentì vivo il
richiamo per la poesia e la filosofia. A
Napoli, alla scuola di Sirone, si applicò allo studio della filosofia di
Epicuro. A
25 anni tornò nella sua terra natale, dove vide la espropriazione dell’agro
mantovano e la suddivisione delle terre ai
veterani di Filippi: tra i poderi espropriati fu anche quello del poeta. Questa
vicenda personale, l’identificazione dell’ideale epicureo di vita nella pace
dei campi, sono alla radice delle “Bucoliche”. Come
risarcimento dell’espropriazione subita, Mecenate assicurò a Virgilio un
podere in Campania. E
a Mecenate Virgilio dedica il poema in quattro libri, in esametri: le
“Georgiche”. L’Eneide
di Virgilio resta il più celebre poema epico dell’antichità, dopo l’Iliade
e l’Odissea. La
fortuna di Virgilio toccò la sua punta massima nel Medio Evo, quando egli fu
considerato mago, maestro d’ogni sapienza, profeta del Cristianesimo.
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