MONETA CELEBRATIVA

“VIII° CENTENARIO DELLA NASCITA DI SANT’ANTONIO DA PADOVA  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1995.  

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     03 dicembre 1993, n. 500

D.M.          25 ottobre 1995 

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Raffigurazione della Basilica di Sant’Antonio da Padova. In giro, “REPUBBLICA ITALIANA” e in basso, il nome dell’autore “C. MOMONI”.

 

ROVESCIO:

Raffigurazione della Cappella del Santo all’interno della Basilica. In giro, lungo tutto il bordo,”.VIII° CENTENARIO DELLA NASCITA DI SANT’ANTONIO DA PADOVA”. In basso, al centro, scritto su due righe, il valore nominale della moneta “50 MILA LIRE”. A destra, il millesimo “1995” ed il segno di Zecca “R”.

 

BORDO:

Godronatura.

CARATTERISTICHE TECNICHE 

Valore Peso Diametro

£ 50.000

7,5 gr. +/- 0,375

20 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Oro

900/ml. +/- 3/ml.

R

 

TIRATURA:

Nr. 9.961 a FS

AUTORE:

Claudia MOMONI

 

 N.d.A.  La forma corretta è Sant’Antonio di Padova, anche se da molto tempo, il termine “da Padova” attribuito a Sant’Antonio è entrato nel linguaggio comune. 

                          

 

“VIII CENTENARIO DELLA NASCITA DI SANT’ANTONIO DA PADOVA” 

Antonio, uno dei Santi più venerati nel mondo, nacque nel 1195 a Lisbona, in Portogallo. Dei suoi genitori non si sa molto più  del nome: Martino e Maria. Quindicenne, Fernando (con tale nome era stato battezzato) entrò fra i canonici di Sant’Agostino, a Lisbona prima e poi a Coimbra, nell’Abbazia di Santa Croce. Di intelligenza acuta e brillante, in pochi anni riuscì a immagazzinare tanta cultura teologica, scientifica e soprattutto biblica da meritarsi in seguito il titolo di “Arca del Testamento”. Il giovane canonico trovò la sua strada nella primavera del 1220, quando a Lisbona approdò una nave con le salme di cinque frati francescani martirizzati nel Marocco. Decise allora di seguirne le orme entrando, già sacerdote tra i francescani di Coimbra ove prese il nome di frate Antonio.

Sul finire di quell’anno, salpò per il Marocco ed in seguito, nella primavera del 1221, risalì l’Italia, in compagnia di altri confratelli, diretto ad Assisi. Nella cittadina umbra Antonio conobbe Francesco. Lasciò Assisi per Montepaolo, vicino a Forlì, dove rimase fino al settembre del 1222, alternando preghiere, lavoro e studio. In seguito, lasciato l’eremo di Montepaolo, dal 1223 al 1226 fu missionario e predicatore in Italia settentrionale e nel sud albigese della Francia. Nel 1231, giunse a Padova, dove proseguì la sua attività di predicatore. Sul mezzogiorno del 13 Giugno 1231, Antonio fu colto da malore. Quando la morte lo colse aveva trentasei anni. Il Santo venne espolto a Padova, nella chiesetta Maria Mater Domini. Un anno dopo la morte, la fama di tanti prodigi compiuti convinse Gregorio IX° a bruciare le tappe del processo canonico e a proclamarlo Santo, il 30 Maggio 1232.