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MONETA COMMEMORATIVA “CENTENARIO DI ROMA CAPITALE
D’ITALIA
” Coniata
dalla Zecca di Roma nell’anno 1970. *
*
Nr. 1.011.000 pezzi furono inclusi nelle serie
divisionali
** Il bel
rovescio fu bulinato da Laura Cretara. Pochi, infatti,sono
a conoscenza di questa sua prestazione. Dal momento che c’era già una firma,
quella dell’incisore capo Guerino Mattia
Monassi, si disse che una sola firma
bastava. Che due firme,proprio, non erano compatibili. A mio parere, una moneta,
bella o brutta che sia, rimane comunque
nella storia per cui è giusto che si sappia, il nome di chi l’ha fatta.
N.d.A.
– L’effige della Dea Concordia, riprodotta sulla moneta, è stata tratta da
un denaro repubblicano della Gens Aemilia.
“CENTENARIO DI ROMA CAPITALE
D’ITALIA” Caduto Napoleone III°, scoppiarono in tutta Italia
movimenti popolari per indurre il governo ad un'azione immediata su Roma. Il 10 Settembre 1870 era assegnata a Pio IX°, dal Conte Ponza di San Martino un messaggio di Vittorio Emanuele con cui lo supplicava “con affetto di figlio e fede di cattolico” di accogliere pacificamente le truppe italiane e di rinunciare al potere temporale. Via via che il Pontefice
scorreva il messaggio, il suo volto si faceva prima rosso, poi paonazzo d’ira. E alla fine sbottò: “siete
tutti un sacco di vipere, sepolcri imbiancati, mancatori di parola!”; ma poi
aggiunse: “Vi assicuro che a Roma non entrerete mai”. Ordinava , quindi, al generale
Kanzler, che comandava l’esercito papalino, di ritirare le truppe entro le
mura e di limitarsi ad un simulacro di resistenza. Il corpo di spedizione
italiano aveva attraversato il confine il giorno stesso in cui il Conte Ponza
aveva recapitato in Vaticano il messaggio del Re. Lo comandava il generale
Raffaele Cadorna, un cattolico di stretta osservanza, combattuto per l’alto
incarico e lo sgomento per l’offesa alla Chiesa. All’alba del 20 Settembre
1870, cominciò l’attacco. Alle nove i cannoni avevano già
aperto la famosa “breccia”, ma in quel momento i plenipotenziari di Kanzler
erano al quartiere generale di Cadorna per trattare la resa. La presa di Roma era costata
quarantanove morti e centoquarantuno feriti da parte italiana; diciannove morti
e quarantanove feriti da parte pontificia. Dopo la cocente sconfitta Pio
IX° si ritirava in volontaria reclusione nei Palazzi Vaticani. Nell’ottobre avvennero luogo
i plebisciti popolari, che all’unanimità proclamarono l’annessione di Roma
all’Italia. L’anno successivo il Governo
e la Corte si trasferirono nella nuova capitale del Regno.
“CENTENARIO DI ROMA CAPITALE D’ITALIA” “MONETA – PROVA” Coniata dalla Zecca di Roma
nell’anno 1970. * Nel rovescio, sulla sinistra,
la scritta in rilievo “PROVA”. TIRATURA:
Nr. 2.500 in FDC AUTORE:
Guerino
Mattia MONASSI
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