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MONETA COMMEMORATIVA

 

CENTENARIO DI ROMA CAPITALE D’ITALIA  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1970. *  

LEGISLAZIONE:   

Decreto Legge            27 giugno 1970, n. 392

Convertito in Legge    26 luglio 1970, n. 577

D.M.                              01 settembre 1970

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Effige della Concordia in contorno di perline. Intorno, la dicitura “1870 – 1970 CONCORDIA”. Sotto, il nome dell’autore “MONASSI INC.”.

 

ROVESCIO:

Riproduzione del progetto michelangiolesco per la pavimentazione della Piazza del Campidoglio e la scritta “ROMA CAPITALE”. Sotto, su due righe,  il valore della moneta “1000 LIRE” ed il segno di Zecca “R”.

 

BORDO:

A rilievo, tra due listelli, “REPUBBLICA ITALIANA” e sette stelle a cinque punte.

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

 

Metallo

Titolo

Diametro

Argento

835/ml. +/- 3/ml.

31,4 mm.

Peso

Valore

Zecca

14,6 gr. +/- 0,073

£ 1.000

R

TIRATURA:

Nr. 3.011.000 in FDC

AUTORI:

Guerino Mattia MONASSI e Laura CRETARA  **

 

 

*  Nr. 1.011.000 pezzi furono inclusi nelle serie divisionali  

  

 

** Il bel rovescio fu bulinato da Laura Cretara. Pochi, infatti,sono a conoscenza di questa sua prestazione. Dal momento che c’era già una firma, quella dell’incisore capo Guerino Mattia Monassi, si disse che una sola firma bastava. Che due firme,proprio, non erano compatibili. A mio parere, una moneta, bella o brutta che sia, rimane comunque nella storia per cui è giusto che si sappia, il nome di chi l’ha fatta. 

 

N.d.A. – L’effige della Dea Concordia, riprodotta sulla moneta, è stata tratta da un denaro repubblicano della Gens Aemilia.

            

 

“CENTENARIO DI ROMA CAPITALE D’ITALIA”

Caduto Napoleone III°, scoppiarono in tutta Italia movimenti popolari per indurre il governo ad un'azione immediata su Roma.

Il 10 Settembre 1870 era assegnata a Pio IX°, dal Conte Ponza di San Martino un messaggio di Vittorio Emanuele con cui lo supplicava “con affetto di figlio e fede di cattolico” di accogliere pacificamente le truppe italiane e di rinunciare al potere temporale.

Via via che il Pontefice scorreva il messaggio, il suo volto si faceva prima rosso, poi paonazzo d’ira.

E alla fine sbottò: “siete tutti un sacco di vipere, sepolcri imbiancati, mancatori di parola!”; ma poi aggiunse: “Vi assicuro che a Roma non entrerete mai”.

Ordinava , quindi, al generale Kanzler, che comandava l’esercito papalino, di ritirare le truppe entro le mura e di limitarsi ad un simulacro di resistenza.

Il corpo di spedizione italiano aveva attraversato il confine il giorno stesso in cui il Conte Ponza aveva recapitato in Vaticano il messaggio del Re.

Lo comandava il generale Raffaele Cadorna, un cattolico di stretta osservanza, combattuto per l’alto incarico e lo sgomento per l’offesa alla Chiesa.

All’alba del 20 Settembre 1870, cominciò l’attacco.

Alle nove i cannoni avevano già aperto la famosa “breccia”, ma in quel momento i plenipotenziari di Kanzler erano al quartiere generale di Cadorna per trattare la resa.

La presa di Roma era costata quarantanove morti e centoquarantuno feriti da parte italiana; diciannove morti e quarantanove feriti da parte pontificia.

Dopo la cocente sconfitta Pio IX° si ritirava in volontaria reclusione nei Palazzi Vaticani.

Nell’ottobre avvennero luogo i plebisciti popolari, che all’unanimità proclamarono l’annessione di Roma all’Italia.

L’anno successivo il Governo e la Corte si trasferirono nella nuova capitale del Regno.

           

   

 

“CENTENARIO DI ROMA CAPITALE D’ITALIA”

“MONETA – PROVA”

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1970. *

Nel rovescio, sulla sinistra, la scritta in rilievo “PROVA”.

TIRATURA:     Nr. 2.500 in FDC

AUTORE:   Guerino Mattia MONASSI  

* Per  la  descrizione  del  diritto,  del  rovescio, del  bordo e delle caratteristiche  tecniche,  vedere la stessa  moneta della   coniazione ufficiale.