MONETA CELEBRATIVA

“700° ANNIVERSARIO DEL PULPITO DELLA CHIESA DI S. ANDREA A PISTOIA  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 2001. 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     03 dicembre 1993, n. 500

D.M.          24 novembre 2000 

 

DESCRIZIONE 

 

DIRITTO:

 

Il pulpito di Giovanni Pisano ubicato nella chiesa di S. Andrea a Pistoia.

In giro, da sinistra a destra, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” e sotto il pulpito il nome dell'autore della moneta “C. MOMONI”.

 

ROVESCIO:

Un particolare della parte superiore del pulpito con la raffigurazione dell’Annunciazione. Sopra il partricolare, i millesimi della celebrazione “1301 – 2001” e sotto, il valore della moneta  “L. 100 MILA” ed il segno di Zecca “R”.In giro, “PULPITO DI GIOVANNI PISANO IN SANT’ANDREA A PISTOIA”,

 

BORDO:

Godronatura.

CARATTERISTICHE TECNICHE 

Valore Peso Diametro

£ 100.000

15 gr. +/- 0,075

25 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Oro

900/ml. +/- 3/ml.

R

 

TIRATURA:

 

AUTORE:

Claudia MOMONI

 

 

  

“700° ANNIVERSARIO DEL PULPITO DELLA CHIESA DI S. ANDREA A PISTOIA” 

L’orientamento dell’abside a ovest,  tipico delle basiliche paleocristiane, sembra avvalorare l’ipotesi di quanti identificano la chiesa di S. Andrea con l’antica cattedrale cittadina a Pistoia.

La facciata romanica, a cinque arcate, è attribuita a Gruamonte e al fratello Adeodato, cui si devono anche i rilievi che ornano l’architrave del portale mediano e le cornici dei portali minori.

All’interno si trova il celebre pulpito di Giovanni Pisano. Il pulpito è da annoverarsi tra le migliori opere della scultura italiana di ogni tempo: un meraviglioso fiore marmoreo  che si leva sopra sette steli di porfido rosso. E’ il capolavoro dell’artista e venne eseguito negli anni 1298-1301.

Di pianta esagonale, nei cinque specchi sono raffigurate storie del Vecchio Testamento, con arte viva, palpitante e drammatica, rifacendosi al pulpito pisano eseguito dal padre, Nicola. L’abilità compositiva, la forza dei caratteri e la maestria tecnica costituiscono l’eccelso valore di questa scultura, in cui l’efficace realismo è reso eterno da un potente respiro di poesia.