MONETA COMMEMORATIVA

“6° CENTENARIO DELLA NASCITA DEL PISANELLO  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1995.

 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     03 dicembre 1993, n. 500

D.M.      14 luglio 1995

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Riproduzione di un ritratto di Antonio Pisano detto il Pisanello. In giro, un disegno floreale precede la scritta “REPVBBLICA .. ITALIANA.”. In basso, a destra, su due righi, gli anni del centenario “1395 – 1995”. Sotto, a destra, lungo il bordo, il nome dell’autore “DRIUTTI”.

 

ROVESCIO:

Riproduzione di una medaglia del Pisanello raffigurante Ludovico III° Gonzaga in armatura a cavallo. In giro, “.6° CENTENARIO . NASCITA . DEL . PISANELLO” e di seguito un disegnino floreale. Sulla sinistra, il valore della moneta “5000 LIRE”, scritto su due righe, ed il segno di Zecca “R.”

 

BORDO:

In rilievo, godronatura discontinua.

CARATTERISTICHE TECNICHE 

Valore Peso Diametro

£ 5.000

18 gr. +/- 0,09

32 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Argento

835/ml. +/- 3/ml

R

 

TIRATURA:

Nr. 37.700 in FDC e Nr. 7.800 a FS

AUTORE:

Eugenio DRIUTTI

             

“6° CENTENARIO DELLA NASCITA DEL PISANELLO”

Antonio Pisano detto il Pisanello, pittore e medaglista (Pisa o Verona nel 1395 circa – Roma nel 1455).

Esponente del gotico internazionale, operò largamente, richiesto da molte corti principesche, affrescando nel Palazzo Ducale di Venezia (1422), presso gli Estensi in ripetuti soggiorni, nel Castello di Pavia (1424), nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, nelle sedi dei Gonzaga a Mantova (1477), nonché a Milano, presso i Visconti, e nel reame di Napoli.

Eseguì medaglie per i più importanti personaggi del suo tempo, sia di governo, sia di scienze e lettere, ed alte furono le lodi che ottenne. A tanto clamore di elogi, lui vivente, seguì un lungo periodo di oblio finchè la critica degli ultimi tempi lo rivalutò degnamente e giustamente.

S'ispirò ai miniatori di scuola francese. Più tardi ogni reminiscenza si attenua e si fonde in uno stile personalissimo, sensibile alle forme del nuovo classicismo, nel cui spirito egli modellò le celebri medaglie, insuperati frutti del primo Rinascimento.

Fra gli altri suoi caratteri distintivi sono anche un naturalismo penetrato interiormente, un tocco gentile e sensibilissimo di raffinato miniatore (tese sempre al rimpicciolimento delle forme). Purtroppo, gran parte della sua produzione artistica andò distrutta da incendi e da guerre.

Tra le sue medaglie ricordiamo quelle di “Giovanni VIII°” paleologo (1438), di “Filippo Maria Visconti” (1441), di “Niccolò Piccinino” (1441), di “Lionello d’Este” (prima del 1443), di “Gian Francesco Gonzaga” (tra il 1439 e il 1444).

Lasciò vari disegni e il suo segno di magica sensibilità li distingue dai tanti erroneamente a lui attribuiti.

Nel 1969 sono stati scoperti nel Palazzo Ducale di Mantova alcuni affreschi di sicura attribuzione al maestro.