MONETA COMMEMORATIVA 

“V° CENTENARIO DELLA MORTE DI PIERO DELLA FRANCESCA  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1992. * 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     21 novembre 1957, n. 1141

D.M.           27 ottobre 1992

 

DESCRIZIONE 

 

DIRITTO:

 

Ritratto di Piero della Francesca, da una xilografia di Cristoforo Coriolano, tratta dalla 2^ edizione delle Vite del Vasari (1568). Da sinistra verso destra, “REPVBBLICA ITALIANA”. Sotto, il nome dell’autore “A. VALENTINI”.

 

ROVESCIO:

Riproduzione di un particolare della  Resurrezione di Cristo, conservata alla pinacoteca comunale di Sansepolcro. Sullo sfondo, elementi architettonici tratti da studi dello stesso artista. A sinistra, il valore della moneta “L 500” e la lettera “R”, per indicare la Zecca di Roma. A destra, in alto, il millesimo “1992”.

 

BORDO:

In rilievo, “PIERO DELLA FRANCESCA * 1492-1992”.

CARATTERISTICHE TECNICHE 

Valore Peso Diametro

£ 500

11 gr. +/- 0,055

29 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Argento

835/ml. +/- 3/ml.

R

TIRATURA:

Nr. 52.000 in FDC e Nr. 9.500 a FS

AUTORE:

Annalisa VALENTINI

 

*  Inclusa nelle serie divisionali 1992, confezionate dalla Zecca

              

“V° CENTENARIO DELLA MORTE DI PIERO DELLA FRANCESCA” 

Piero della Francesca, (Propriamente de’Franceschi) pittore, nasce a Borgo Sansepolcro tra il 1415 ed il 1420 ed ivi muore nel 1492.

E' uno dei grandi protagonisti del Rinascimento e uno dei massimi artisti di tutti i tempi.

La sua formazione ebbe luogo a Firenze, dove si dovette recare ancor giovanissimo, e ad essa concorsero in misura ugualmente determinante la vigorosa concezione plastica di Masaccio e i colori luminosi e tersi di Domenico Veneziano, del quale Piero, come ricorda un documento del 1439, fu aiuto negli affreschi (ora scomparsi) del coro della chiesa di Sant’Egidio.

Contemporaneamente agli affreschi dipinge “La Resurrezione” col superbo Cristo sullo sfondo di un suggestivo squarcio paesistico.

Nelle opere successive, Piero è più attento agli aspetti minuti delle cose, come si osserva nel bellissimo dittico urbinate con i ritratti di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza. Accanto a queste ed altre opere degli ultimi anni di attività, un posto di rilievo merita la maestosa “Madonna col Bambino e Santi”.

Trasferitosi nel 1482 a Rimini, Piero vi soggiornò per un lungo periodo prima di ritornare definitivamente a Borgo Sansepolcro ove trascorse, cieco, gli altimi anni della sua vita.