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MONETA CELEBRATIVA

ANNO EUROPEO DELLA MUSICA  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1985.  

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     21 novembre 1957, n. 1141

D.P.R.       21 ottobre 1985

D.M.          30 dicembre 1985

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Profilo di donna, simbolo della Repubblica, che si completa intrecciandosi con i capelli, con una cetra, il pentagramma e la chiave del violino. Leggenda circolare, “REPVBBLICA ITALIANA” ed una stella a cinque punte. In basso, sotto il profilo di donna, il nome dell’autore “COLANERI”.

 

ROVESCIO:

Al centro, il prospetto di un organo. Sotto, in un motivo ornamentale, il millesimo “1985” e, più a destra, il  segno  di  Zecca “R”. In giro, 

“.ANNO . EUROPEO . DELLA . MUSICA .”. In fondo, lore nominale della moneta “L. 500”.

 

BORDO:

In rilievo, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”.

 

  CARATTERISTICHE TECNICHE

 

Metallo

Titolo

Diametro

Argento

835/ml. +/- 3/ml.

29 mm.

Peso

Valore

Zecca

11 gr. +/- 0,055

£ 500  

R

 

TIRATURA:

Nr. 95.535 in FDC

AUTORE:

Maria Carmela COLANERI

 

                 

 

“ANNO EUROPEO DELLA MUSICA”

La Comunità Economica Europea, indice nell’anno 1985 “L’ANNO EUROPEO DELLA MUSICA”, in virtù di antiche testimonianze dell’esperienza musicale.

Le tracce d’una pure antica civiltà strumentale presuppongono una più remota espressione musicale, affidata al canto.

Anche nel campo della musica, in pratica, come quello per esempio, della letteratura e delle arti figurative, ogni periodo e ciascuna grande figura sono collegati secondo un certo sviluppo storico.

Senonchè, mentre la letteratura e le arti figurative si pongono subito come storia, come continuità di esperienza, la musica solo con molto ritardo ed in tempi addirittura recenti ha acquistato una coscienza storica.

Il sentimento storico dell’esperienza musicale incominciò a manifestarsi durante il Settecento, anzitutto nei tre volumi di “Storia della Musica” stampati a Bologna dal famoso padre Gimbattista Martini (1757 – 1770 –1781).

E’ poi con il pieno Romanticismo che la musica assume compiutamente una sua capacità anche di linguaggio poetico.

Scrittori, poeti, oltre che storici, si alternano nella sistemazione storica delle grandi figure, valutate non più in conformità a meccanici schemi evolutivi, ma su quelle, finalmente, dell’analisi delle loro musiche, stimolate da una nuova ansia di ricerca fisiologica.

E la musica emerge nella coscienza storica della cultura europea proprio con il fascino di quegli antichi monumenti che l’analisi delle interne strutture collocherà poi nella giusta dimensione artistica e storica.

Non per nulla, del resto, le imprese degli archeologi coincidono con quelle dei primi storici della musica.