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MONETA COMMEMORATIVA

“CENTENARIO DELLA NASCITA DI EUGENIO MONTALE  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1996. * 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     03 dicembre 1993, n. 500

D.M.          30 gennaio 1996 

 

DESCRIZIONE 

 

DIRITTO:

 

Ritratto di Eugenio Montale. In giro, da sinistra a destra, “EUGENIO MONTALE”. Sotto, tra la spalla ed il collo del commemorato, il nome dell’autore “SOCCORSI”.

 

ROVESCIO:

Cigno con penna d’oca, a simboleggiare l’arte poetica. In alto, a sinistra, il segno di Zecca “R” ed il millesimo “1996”. Sotto, su due righe, il valore della moneta “L 1.000”. A destra, in semicerchio “REPUBBLICA ITALIANA”.

 

BORDO:

Fregi, stelle e “R.I.”, ripetuti tre volte.

CARATTERISTICHE TECNICHE 

Valore Peso Diametro

£ 1.000

14,6 gr. +/- 0,073

31,4 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Argento

835/ml. +/- 3/ml.

R

TIRATURA:

Nr. 44.500 in FDC e Nr. 8.000 a FS

AUTORE:

Maurizio SOCCORSI

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 *  Inclusa nelle serie divisionali 1996, confezionate dalla Zecca

 

                

“CENTENARIO DELLA NASCITA DI EUGENIO MONTALE”

Eugenio Montale è nato a Genova il 12 Ottobre 1896, da famiglia di commercianti. Studia da baritono ed è per tutta la vita un appassionato melomane (negli anni 50 farà anche il critico musicale). A Genova comincia a collaborare alla pagina culturale di quotidiani e riviste. Diventa amico di Italo Svevo ed è tra i primi a segnalare, come critico, la grandezza dello scrittore triestino. Oppositore del regime,  nel 1935 firma il manifesto Croce degli intellettuali antifascisti. Vive a lungo a Firenze dove lavora dapprima come bibliotecario (al Gabinetto Viesseux) e poi, stentatamente, di collaborazioni letterarie e di traduzioni (prevalentemente dall’inglese). Dal 1948 si trasferisce a Milano dove diventa giornalista del Corriere della Sera (1948 – 1973).

E’ considerato il maggior poeta italiano del novecento e tra i principali autori del secolo. E’ morto a Milano nel 1981.

Nel suo primo libro “Ossi di seppia” (1925) attraverso la rappresentazione di aspetti del paesaggio ligure, Montale vuol definire la condizione esistenziale del mal di vivere, in un mondo privo di valori, uscito angosciato dalla guerra e oppresso dal fascismo. Montale è stato uno dei più singolari poeta d’amore di tutti i tempi: egli intende la donna amata come figura angelica, riprendendo il modello della Beatrice dantesca. Nel secondo dopoguerra, da intellettuale laico, ha protestato da poeta contro la contrapposizione ideologica molto netta in Italia (tra cattolici e Comunisti), ma le delusioni della guerra fredda prima, il trionfo del consumismo poi, hanno reso possibile lo sviluppo di una poesia in stile alto e sublime, quale finora era stata la sua.

Sue opere: “Occasioni” (1939), “La bufera” (1956), “Diari del 1971 e del 1972” (1973), “Quaderno di quattro anni” (1977), “Altri versi” (1980).

Malgrado la scabrosità del suo temperamento, gli furono conferiti numerosi riconoscimenti: la Legion d’Onore, il premio Marzotto, la laurea honoris causa dell’Università di Milano ed il premio internazionale Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, la nomina a senatore a vita (1967) ed infine il premio Nobel per la letteratura (1975).