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MONETA COMMEMORATIVA

“BICENTENARIO DELLA NASCITA DI ALESSANDRO MANZONI  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1986. * 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     21 novembre 1957, n. 1141

D.P.R.       19 maggio 1986

D.M.          09 agosto 1986

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Busto di Alessandro Manzoni, di fronte. Intorno, “REPVBBLICA . ITALIANA”. Alla destra del busto, il monogramma dell’autore della moneta “P.G.”.

 

ROVESCIO:

La treccera che regge l’acconciatura di Lucia, come raffigurata nei Promessi Sposi. In basso, il millesimo “1985”, il valore “L. 500” ed a destra, il segno di Zecca “R”.

 

BORDO:    

In rilievo, “ALESSANDRO MANZONI 1785 – 1985”, tra due stelle.

CARATTERISTICHE TECNICHE 

Valore Peso Diametro

£ 500

11 gr. +/- 0,055

29 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Argento

835/ml. +/- 3/ml.

R

 

TIRATURA:

Nr. 151.218 in FDC e Nr. 20.345 a FS

AUTORE:

Pietro GIAMPAOLI

 

 Inclusa nelle serie divisionali 1985,  (da  10  e  11  valori),

  

               

“BICENTENARIO DELLA NASCITA DI ALESSANDRO MANZONI” 

Scrittore e poeta (Milano 1785 – 1873).

Nacque dal Conte Pietro e da Giulia, figlia di Cesare Beccaria.

Dall’infanzia entrò nel collegio Longone di Milano. Le tristi esperienze scolastiche subite sotto la guida dei preti svegliarono nel ragazzo una viva simpatia verso le idee ugualitarie della Rivoluzione Francese. Negli stessi anni, l’ottima educazione umanistica e l’ammirazione per Alfieri, Monti e Foscolo lo predisponevano a seguire i canoni della poesia neoclassica.

L’impronta del suo forte carattere, s’intuiva già nei quattro “Sermoni”, che riflettono ancora una mentalità spregiudicata, talora addirittura libertina e, soprattutto nel carme “In morte di Carlo Imbonati”, in cui viene eletto a simbolo di virtù  questo nobile milanese che era stato l’amante di Giulia Beccaria, la madre.

Nel periodo tra il 1805 e il 1810 si compie il suo processo spirituale. Conobbe la giovane Enrichetta Blondel (1808) di religione calvinista e la sposò. Alcuni preti giansenisti spinsero la Blondel al cattolicesimo e di lì a poco anche il Manzoni si convertì. Testimonianza più diretta della conversione sono gli Inni Sacri: “Il Natale”, “La Resurrezione”, ”Il Nome di Maria”, “La Passione”, “La Pentecoste”.

La più alta meditazione del Manzoni si svolge intorno alla storia, direttamente studiata sotto il profilo morale in alcuni saggi, ma soprattutto nelle odi “Marzo 1821”, “Il 5 Maggio” e nelle tragedie  “Il Conte di Carmagnola” e “Adelchi”. 

I “Promessi Sposi” rappresentano il compimento di tutto il lavoro precedente.

Non molto felice fu la sua vita privata, rattristata dalla morte precoce  della moglie Enrichetta (1833) e dalle intemperanze di uno dei suoi figli, Filippo.

Si risposò nel 1837 con Teresa Bozzi vedova Stampa.