|
MONETA COMMEMORATIVA “BICENTENARIO DELLA NASCITA DI
ALESSANDRO MANZONI
” Coniata
dalla Zecca di Roma nell’anno 1986. *
Inclusa
nelle serie divisionali 1985, (da
10 e 11 valori),
“BICENTENARIO
DELLA NASCITA DI ALESSANDRO MANZONI” Scrittore
e poeta (Milano 1785 – 1873). Nacque
dal Conte Pietro e da Giulia, figlia di Cesare Beccaria. Dall’infanzia
entrò nel collegio Longone di Milano. Le tristi esperienze scolastiche subite
sotto la guida dei preti svegliarono nel ragazzo una viva simpatia verso le idee
ugualitarie della Rivoluzione Francese. Negli stessi anni, l’ottima educazione
umanistica e l’ammirazione per Alfieri, Monti e Foscolo lo predisponevano a
seguire i canoni della poesia neoclassica. L’impronta
del suo forte carattere, s’intuiva già nei quattro “Sermoni”, che
riflettono ancora una mentalità spregiudicata, talora addirittura libertina e,
soprattutto nel carme “In morte di Carlo Imbonati”, in cui viene eletto a
simbolo di virtù questo nobile
milanese che era stato l’amante di Giulia Beccaria, la madre. Nel
periodo tra il 1805 e il 1810 si compie il suo processo spirituale. Conobbe la
giovane Enrichetta Blondel (1808) di religione calvinista e la sposò. Alcuni
preti giansenisti spinsero la Blondel al cattolicesimo e di lì a poco anche il
Manzoni si convertì. Testimonianza più diretta della conversione sono gli Inni
Sacri: “Il Natale”, “La Resurrezione”, ”Il Nome di Maria”, “La
Passione”, “La Pentecoste”. La
più alta meditazione del Manzoni si svolge intorno alla storia, direttamente
studiata sotto il profilo morale in alcuni saggi, ma soprattutto nelle odi
“Marzo 1821”, “Il 5 Maggio” e nelle tragedie
“Il Conte di Carmagnola” e “Adelchi”.
I
“Promessi Sposi” rappresentano il compimento di tutto il lavoro precedente. Non
molto felice fu la sua vita privata, rattristata dalla morte precoce
della moglie Enrichetta (1833) e dalle intemperanze di uno dei suoi
figli, Filippo. Si
risposò nel 1837 con Teresa Bozzi vedova Stampa.
|