MONETA CELEBRATIVA

“CAMPIONATO MONDIALE DI CALCIO – FRANCIA 1998  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1998.

 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     03 dicembre 1993, n. 500

D.M.          02 giugno 1998

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Profilo femminile alato e motivi dello stadio, sovrapposti da un pentagono, quale elemento del pallone di calcio. A sinistra, in giro, “REPUBBLICA ITALIANA” ed in basso, il nome dell’autore “SOCCORSI”.

 

ROVESCIO:

Un pallone di calcio con elementi dello stadio e della Torre Eiffel. In giro, “CAMPIONATO MONDIALE DI CALCIO * FRANCIA”. In alto, il segno  di Zecca “R” e sul campo, il millesimo “1998” ed il valore della moneta “LIRE 10000”, scritto su due righe.

 

BORDO:

Godronatura discontinua.

CARATTERISTICHE TECNICHE 

Valore Peso Diametro

£ 10.000

22 gr. +/- 0,11

34 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Argento

835/ml. +/- 3/ml.

R

 

TIRATURA:

Nr. 34.000 in FDC e Nr. 7.000 a FS

AUTORE:

Maurizio SOCCORSI

 

               

“CAMPIONATO MONDIALE DI CALCIO – FRANCIA 1998” 

Il 10 Giugno 1998, il “mondo che gioca il calcio” scende finalmente in campo per la cerimonia inaugurale dell’ultimo Mondiale di questo secolo.

Per tale cerimonia sono stati approntati i seguenti stadi, tutti ristrutturati e all’avanguardia, principalmente dal punto di vista della sicurezza: St-Denis, Montepellier, Nantes, Marseille, Bordeaux, Toulouse, Lens, Paris, Lyon, St-Etienne.

Sul palcoscenico sono salite trentadue squadre, di cui almeno una decina improponibili a livello di fase finale, sulle quali si è concentrata l’attenzione di tutto il mondo sportivo.

Le squadre finaliste sono state quattro, così classificate:

Francia, Croazia, Brasile, Olanda.

Il 3 Luglio, alle ore 16,30 , l’Italia è eliminata dalla Francia, dopo i calci di rigore, con il risultato di 4-3.

Gloria e invidia alla Nazionale francese, rasa al suolo, non dimentichiamolo, dalla qualificazione disastrosamente mancata a U.S.A. 1994 e sapientemente rigenerata in un quadriennio.

Gloria a chi, indipendentemente dall’esito finale, ha onorato con coraggio la rassegna iridata (dall’Olanda alla Croazia, dall’Inghilterra all’Argentina, dal Marocco alla Danimarca).

La Francia ha meritatamente vinto il torneo ed è stata, quindi, festeggiata dal pubblico con straordinario entusiasmo.

Quattro miliardi di persone hanno guardato diciottomila ore di spettacolo in trentatre giorni fantastici.

Agli Italiani è rimasta l’amarezza per la punita pavidità di certe scelte tecniche, per l’imbarazzante regressione tattica, e per la totale mancanza di personalità espressa dalla squadra azzurra.