MONETA CELEBRATIVA

“900° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL DUOMO DI MODENA  

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1999. 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     03 dicembre 1993, n. 500

D.M.      10 novembre 1999

 

DESCRIZIONE 

 

DIRITTO:

 

Facciata del magnifico Duomo di Modena, dedicato al patrono della città, San Geminiano, che sorge lungo l’antica strada ronama, la via Emilia. Sotto la facciata del Duomo, il cartiglio sul quale è riportato il nome della città, Modena, appunto. In alto, in giro, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”. Nell’esergo, il nome dell’autore della moneta “DRIUTTI”.

 

ROVESCIO:

Il magnifico rosone, squisitamente gotico, preso dalla facciata occientale, opera del Wiligelmo, spaccato a metà, così da inserire nella composizione  altri elementi figurativi: la porta regia e il leone stiloforo.  In alto, in giro, il valore della moneta “LIRE 50.000 MILA”. A sinistra, il segno di Zecca “R” e a destra, i millesimi dell’anniversario “1099 – 1999”.

 

BORDO:

Godronatura. 

CARATTERISTICHE TECNICHE 

Valore Peso Diametro

£ 50.000

7,5 gr. +/- 0,375

20 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Oro

900/ml. +/- 3/ml.

R

 

TIRATURA:

Nr. 5.500 a FS

AUTORE:

Eugenio DRIUTTI

                            

 

“900° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL DUOMO DI MODENA”

Capolavoro dell’architettura romanica, la fondazione del Duomo di Modena, fu iniziata nel 1099 dal lombardo Lanfranco con l’aiuto dello scultore Wiligelmo, e portata a termine nel XIV° secolo da maestri campionesi.

La facciata tripartita, con loggiato ad arcatelle e grande rosone gotico, presenta tre portali: quello centrale, detto portale maggiore, è preceduto da un protiro sormontato da edicola e retto da leoni stilofori romani. I motivi simbolici e le figure di profeti che ornano gli stipiti del portale sono opera del Wiligelmo, cui si devono anche le formelle con storie della Genesi poste ai lati e sopra le porte laterali.

Sul fianco destro si aprono la romanica porta dei Principi e la porta Regia, di elaborate forme gotiche. Sull’altro fianco è invece la porta della Pescheria.

Accanto alle tre absidi svetta la torre campanaria della Ghirlandina (m.86), del 1319, il cui nome deriva forse dalla ghirlanda di colonnine che circondano la cuspide.

All’interno della chiesa spiccano l’ambone e il pontile su colonne, entrambi con notevoli bassorilievi di maestri campionesi. Sulla navata sinistra, San Sebastiano fra Santi (1552), tavola di Dosso Dossi.

Un bassorilievo quattrocentesco di scuola toscana e la statua marmorea di San Geminiano, attribuita ad Agostino di Duccio, ornano l’abside sinistra. Sotto l’organo sono le quattro tavole (1477) intarsiate con gli Evangelisti, di Cristoforo da Lendinara. La vasta cripta a tre navate conserva il gruppo in terracotta policroma della Madonna della Pappa (1480), di Guido Mazzoni.