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MONETA COMMEMORATIVA

VII° CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE ALIGHIERI

  Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1965.  

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     21 novembre 1957, n. 1141 

D.P.R.       08 agosto 1965

D.M.          06 ottobre 1965

 

DESCRIZIONE

DIRITTO:

Testa di Dante Alighieri con profilo volto a sinistra, cappello di drappo, cuffia con banda laterale ornata di alloro. Scritta circolare, “REPVBBLICA ITALIANA”. In basso, lungo il bordo a caratteri piccoli, su due righe, “SCULT. G. VERGINELLI” e più a destra, “INC. MONASSI”.

 

ROVESCIO:

Fiamme sovrastate da nubi e da raggi scendenti, intercalati da piccole stelle. In basso, “L. 500” e sotto, il millesimo “1965”. Nel campo, a destra, la lettera “R”, per indicare la Zecca  di Roma.

 

BORDO:

Tra due listelli, “VII° CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE”.

CARATTERISTICHE TECNICHE 

Metallo

Titolo

Diametro

Argento

835/ml. +/- 3/ml.

29 mm.

Peso

Valore

Zecca

11 gr. +/- 0,055

£ 500

R

 

TIRATURA:

Nr. 5.000.000 in FDC

(di cui 728.000 coniate nell’anno 1966)

AUTORI:

Goffredo VERGINELLI e Guerino Mattia MONASSI

 

              

“VII° CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE ALIGHIERI”

Dante Alighieri nacque a Firenze nel 1265 da famiglia guelfa, che si onorava discendere dai Romani e vantava qualche titolo di nobiltà. Si sa che, in ogni modo, che fece i suoi studi sotto la guida di Brunetto Latini. Sposò Gemma dei Donati, ma di lei non si hanno che vaghe notizie, dato che il vero amore del poeta, immortalato nella sua Opera, fu Beatrice, figlia di Folco Portinari. Dante parla diffusamente di quest’amore nella “Vita Nuova”: fu amore vivo e palpitante anche dopo la morte di Beatrice, avvenuta nel 1290. Partecipò attivamente alla vita politica di Firenze. Militò tra i Guelfi e con loro prese parte, nel 1289, alla battaglia di Campaldino, contro i Ghibellini di Arezzo. Le idee di Dante in contrasto con quelle del Papa Bonifacio VIII°, gli procurarono mille traversie, che culminarono con l’esilio. Nel 1315 Dante ricevette da un amico fiorentino l’invito a tornare a Firenze in virtù di un decreto di amnistia, che l’obbligava a fare atto di sottomissione; ma egli respinse sdegnosamente la proposta con una nobile lettera. L’ultimo rifugio per il Poeta stanco e sfiduciato fu Ravenna; e lì lo colse la morte il 14 Settembre 1321. Le sue opere: “Convivio, Rime, De Vulgari Aeloquentia, De Monarchia, Le Epistole, Le Egloghe, La Questio de Aqua et Terra”. Il suo grande capolavoro fu “La Divina Commedia”. Dante ebbe la consapevolezza di scrivere un’opera di alta poesia. Egli intese rappresentare la verità sotto il velo delle allegorie, seguendo gli ideali estetici del Medioevo, secondo  i  quali   la   vera  poesia    era “la bella veste della sapienza”.

Movendo da tali principi, egli dichiara espressamente nel poema la sua aspirazione a meritare il lauro poetico e a cingere la corona in Firenze nel suo bel “San Giovanni”.Questa somma Opera resta ancora un campo di affascinanti ricerche, che sono il segno della vitalità dello spirito di Dante nella coscienza moderna.

 

 

               

   

 

“VII° CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE ALIGHIERI”

“MONETA – PROVA”

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1965. *

Nel rovescio, sulla sinistra, vicino all’allegoria dell’Inferno, la scritta in rilievo “PROVA”.

TIRATURA:    Nr. 570 in FDC

AUTORI:      Goffredo VERGINELLI e Guerino Mattia MONASSI

 

·       Per  la  descrizione  del  diritto,  del rovescio,  del bordo e delle caratteristiche  tecniche,  vedere la stessa moneta  della coniazione ufficiale.