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“400°
ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI LORENZO BERNINI
” Coniata
dalla Zecca di Roma nell’anno 1998. *
* Inclusa nelle serie divisionali 1998, confezionate dalla Zecca
“400°
ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI GIAN LORENZO BERNINI” Gian Lorenzo Bernini, architetto, scultore, pittore e
scenografo nasce a Napoli nel 1598 e muore a Roma nel 1680. Formatosi
alla scuola del padre, Pietro, dominò col rivale F. Borromini la scena del
Seicento romano. Egli raggiunse fra il 1620 e il 1623 una piena originalità nel
“David” e in alcuni celebri gruppi di soggetto mitologico, fra i quali ”Il
ratto di Proserpina” e “Apollo e Dafne”. Le sue sculture, caratterizzate
dal movimento a spirale e da un suggestivo pittoricismo, che le fa vibrare nello
spazio, sono fra gli esempi più alti della plastica barocca. Nella sua
produzione successiva, tuttavia, non mancano eccellenti pezzi a se stanti, come
il ritratto di Costanza Bonarelli, nel quale l’artista raffigurò la donna
amata con palpitante sensualità, o l’altro , potentemente costruito, del suo
protettore, il cardinale Scipione Borghese. L’attività di Bernini come
architetto, iniziata al tempo di Urbano VIII° con i lavori di “Palazzo
Barberini” assunse proporzioni ingenti e di rilievo urbanistico sotto il
pontificato di Alessandro VII° (1655 – 1677). Oltre il grande “Portico di
San Pietro”, sono di questo tempo “La scala regia” in Vaticano, la
“Chiesa di Sant’Andrea” al Quirinale, opera prediletta dell’artista.
“Il baldacchino e la cattedra di San Pietro” che col loro movimento
avvolgente, le colonne tortili, gli effetti cromatici del bronzo è un autentico
manifesto dell’arte barocca. Ma a Roma, oltre che all’interno della basilica
vaticana, da lui ornata con magnificenza anche nei piloni della cupola, nelle
navate laterali e nell’abside, la vena fastosa dell’artista, la sua
esuberante virtuosità poterono dispiegarsi ampiamente nella ideazione di
palazzi e giardini, di piazze e fontane. Nella sua opera più famosa “La
cappella Cornaro” in Santa Maria della Vittoria, il Bernini, sensibile al
misticismo devoto del tempo, raffigurò “L’estasi di Santa Teresa” secondo
la drammatica descrizione riferita direttamente dalla Santa. Il
Bernini fu considerato dal suo tempo un Michelangelo redivivo e di certo non
inferiore a quella di Buonarroti fu l’influenza che egli esercitò sul gusto
dei contemporanei. L’ascendente
del Bernini si spense solo col sopravvenire del neoclassicismo. |