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MONETA CELEBRATIVA

“CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELLA BANCA D’ITALIA”  L. EINAUDI 

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1991. * 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     03 dicembre 1993, n. 500

D.M.          21 giugno 1994

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Il ritratto e la firma di Luigi Einaudi, primo Governatore della Banca d’Italia della Repubblica. In giro, “REPVBBLICA ITALIANA”. Sotto, il monogramma della Banca d’Italia.

 

ROVESCIO:

Una parte della facciata del palazzo sede della Banca d’Italia in Roma. Nella parte superiore, in giro, “BANCA D’ITALIA”. A sinistra, scritto su due righe, il valore nominale della moneta “L. 100 MILA” e la lettera “R”, per indicare la Zecca di Roma. Nell’esergo, i millesimi del centenario “1893 – 1993” ed il nome dell’autore “DRIUTTI”.

 

BORDO:

Godronatura.

CARATTERISTICHE TECNICHE

 

Valore Peso Diametro

£ 100.000

15 gr. +/- 0,075

25 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Oro

900/ml. +/- 3/ml.

R

 

TIRATURA:

Nr. 21.196 a FS

AUTORE:

Eugenio DRIUTTI

 

 *  Pur millesimata 1993, la moneta entrò in circolazione solamente

nell’anno 1994. 

N.d.A.  Come è noto, il valore della moneta è stato così espresso dall’autore: “L. 100 MILA”, con il puntino sulla “I”. Ebbene, sull’aggettivo cardinale “MILA” non va posto il puntino, in quanto scritto a stampatello.

                     

 

“CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELLA BANCA D’ITALIA”

_ Luigi EINAUDI _

 

Economista e uomo politico, nasce a Carrù (CN) nel 1874 e muore a Roma nel 1961. Laureatosi in giurisprudenza nel 1895 presso l’Università di Torino, iniziò  un'intensa attività pubblicistica collaborando alla “Stampa”, al “Corriere della Sera” ed alla rivista “Riforma sociale”. Nel 1902 ottenne la cattedra di scienze delle finanze nell’Università di Torino e successivamente estese l’insegnamento anche all' Università Bocconi di Milano.

La sua carriera politica, iniziata nel 1919 con la nomina a senatore, fu interrotta dall’avvento del Fascismo. Durante il ventennio Einaudi si tenne in disparte dedicandosi esclusivamente all’insegnamento e all’attività scientifica e continuando la pubblicazione della “Riforma Sociale”, di cui aveva assunto la direzione nel 1908. Nel 1935 la rivista fu soppressa per le critiche mosse alla politica economica fascista.

Rifugiatosi in Svizzera nell’autunno del 1943, Einaudi raggiunse Roma alla fine del 1944, per assumere la carica di Governatore della Banca d’Italia. Particolarmente meritoria fu in questo periodo l’opera svolta da Einaudi per il controllo dell’inflazione ed il ripristino della stabilità monetaria, seriamente scosse nel periodo bellico ed in quello succesivo: tra il 1943 ed il 1945. Nel Maggio del 1948 fu eletto Presidente della Repubblica Italiana.  Nel 1955, alla fine del mandato settennale, lasciò la vita politica attiva dedicandosi alla raccolta ed alla ristampa dei suoi scritti, la maggior parte dei quali sono  apparsi sui giornali e riviste e ristampati nella raccolta “Il Buongoverno”. Nel volume “Lo scrittoio del Presidente” è documentata l’attività svolta da Einaudi come Capo dello Stato.