MONETA CELEBRATIVA

“V° CENTENARIO DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1992. 

LEGISLAZIONE:   

LEGGE    21 novembre 1957, n. 1141

D.M.         27 dicembre 1991

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Ritratto di Cristoforo Colombo. A sinistra, la vela di una caravella gonfiata dal vento, a formare la lettera C, iniziale del nome del navigatore genovese. Sotto, il nome dell’autore “DRIUTTI” ed un timone. In giro, la scritta “REPVBBLICA ITALIANA” separata da una stella a cinque punte.

 

ROVESCIO:

Raffigurazione dello sbarco nel nuovo Mondo. In giro, la leggenda “SCOPERTA DELL’AMERICA 1992”.In basso, “L. 500”. A sinistra, il segno di Zecca “R” e a destra, il millesimo ”1992”.

 

BORDO:

In rilievo, fregi e “R.I.”. 

CARATTERISTICHE TECNICHE

Valore Peso Diametro

£ 500

11 gr. +/- 0,055

29 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Argento

835/ml. +/- 3/ml

R

 

TIRATURA:

Nr. 66.500 in FDC e Nr. 18.000 a FS

AUTORE:

Eugenio DRIUTTI

 

                 

“V° CENTENARIO DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA”

L’isola sulla quale sbarcarono e di cui presero solennemente possesso in nome dei reali di Spagna, si presentava bassa, con una gran laguna in mezzo, e coperta di vegetazione; ed era abitata da indigeni nudi, che si aggiravano intorno agli Europei con la massima famigliarità e confidenza.

Essi chiamavano l’isola Guanahani, e Colombo la ribattezzò col nome di S. Salvador.

L’isola era estremamente povera, e nulla in essa faceva lontanamente presagire i paesi delle favolose ricchezze descritte da Marco Polo; tuttavia da qualche piccola mostra d’oro usato per ornamento dagli indigeni, gli Spagnoli argomentarono che potesse trovarsene in maggior quantità procedendo a Ovest.

Proseguirono il viaggio nella ricerca affannosa del prezioso metallo, scoprendo di mano in mano parecchie isole della stessa natura della prima, abitate da indigeni miti ed ospitali, ma senza incontrare indizi di quello che soprattutto cercavano.

Anche questa volta il fine non appariva raggiunto, e lo stato miserando dei reduci bastava ormai per impedire che si nutrissero altre illusioni sulla possibilità di raccogliere alcunchè di remunerativo.

Questo, Colombo stesso lo comprendeva, tanto che non sollecitò nessun altro tentativo, anche perché, essendo morta la sua gran protettrice, la Regina Isabella, l’ambiente della Corte si fece a lui decisamente ostile.

Colombo, che era nato a Genova il 1451,  moriva Villadolid il 20 Maggio 1506, e la sua morte avvenne tra l’indifferenza di tutti. Le sue ceneri trasportate dapprima a Siviglia, furono in seguito trasferite nella Cattedrale di S. Domingo, nella tomba di famiglia; e quando l’isola fu occupata dai Francesi, gli Spagnoli le trasportarono all’Avana: talchè rimane ancora oggi giustificato il dubbio che la tomba della Cattedrale di Siviglia, dove la Spagna, nel cedere Cuba agli Stati Uniti, volle trasferire e custodire le gloriose reliquie, racchiuda veramente le spoglie del più grande scopritore di tutti i tempi.