|
MONETA CELEBRATIVA “V° CENTENARIO DELLA SCOPERTA
DELL’AMERICA
” Coniata
dalla Zecca di Roma nell’anno 1990.
“V°
CENTENARIO DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA” Cristoforo Colombo, venuto ben presto a contatto col
geografo fiorentino Paolo Del Pozzo Toscanelli ed avendo ereditato dal
navigatore portoghese Perestrello alcune mappe e relazioni sui viaggi da lui
compiuti, nel 1477 giunse in Portogallo, ma non essendo riuscito ad interessare
il Re Giovanni II° ai suoi progetti di raggiungere le Indie navigando verso
occidente, passò in Spagna, dove ebbe dai Sovrani, Ferdinando ed Isabella di
Castiglia, l’autorizzazione a formare una flotta di tre caravelle:
la Nina, la Pinta e la Santa Maria. Con
la sua gran conoscenza del mare, avvalendosi della strumetazione dell’epoca
– la sfera armillare, la rosa dei venti e l’astrolabio – e, soprattutto
grazie ad una ferrea volontà di perseguire obiettivi prefissati, potè
realizzare un sogno che sembrava impossibile: la scoperta dell’America. Il
compito, non troppo agevole, di organizzare la spedizione fu soprattutto assolto
dai fratelli Pinzon, ricchi ed esperti armatori di Palos, la cui opera riuscì
specialmente preziosa per la formazione dell’equipaggio. Due
navi furono armate dalla città di Palos e l’altra dagli stessi Pinzon: nave
capitana la Santa Maria, di duecento tonnellate; le altre due, la Pinta di
centoquaranta e la Nina, di poco più di cento tonnellate. La grandezza di Cristoforo Colombo sta nell’aver concepito per primo un tal piano, nell’averlo così ostinatamente difeso e nell’aver tentato con audacia sovrumana di attuarlo, riuscendo, è vero, a risultati riconosciuti poi diversi da quelli presunti, ma sempre di un’importanza gigantesca, superiore a quella di qualsiasi altro fatto della storia. |