MONETA CELEBRATIVA

V° CENTENARIO DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA

Coniata dalla Zecca di Roma nell’anno 1990.

LEGISLAZIONE:   

LEGGE     21 novembre 1957, n. 1141

D.P.R.       25 maggio 1990

D.M.          10 agosto 1990

 

DESCRIZIONE

 

DIRITTO:

 

Ritratto a sinistra, di Cristoforo Colombo e composizione figurativa comprendente l’astrolabio, la rosa dei venti e profili geografici dell’America. Intorno, “REPVBBLICA ITALIANA” e due croci. In basso, il nome dell’autore “COLANERI”.

 

ROVESCIO:

Schematizzazione dell’astrolabio e composizione figurativa comprendente una caravella tra un gioco di onde. In giro, la scritta “V° CENTENARIO DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA”. A sinistra, il valore della moneta “L. 500”. A destra, il millesimo “1990” ed in basso, il segno di Zecca “R”.

 

BORDO:

In rilievo, “REPUBBLICA ITALIANA”.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Valore Peso Diametro

£ 500

11 gr. +/- 0,055

29 mm.

Metallo

Titolo Zecca

Argento

835/ml. +/- 3/ml

R

 

TIRATURA:

Nr. 75.000 in FDC e Nr. 25.000 a FS

AUTORE:

Maria Carmela COLANERI

                 

“V° CENTENARIO DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA”

Cristoforo Colombo, venuto ben presto a contatto col geografo fiorentino Paolo Del Pozzo Toscanelli ed avendo ereditato dal navigatore portoghese Perestrello alcune mappe e relazioni sui viaggi da lui compiuti, nel 1477 giunse in Portogallo, ma non essendo riuscito ad interessare il Re Giovanni II° ai suoi progetti di raggiungere le Indie navigando verso occidente, passò in Spagna, dove ebbe dai Sovrani, Ferdinando ed Isabella di Castiglia, l’autorizzazione a formare una flotta di tre caravelle:  la Nina, la Pinta e la Santa Maria.

Con la sua gran conoscenza del mare, avvalendosi della strumetazione dell’epoca – la sfera armillare, la rosa dei venti e l’astrolabio – e, soprattutto grazie ad una ferrea volontà di perseguire obiettivi prefissati, potè realizzare un sogno che sembrava impossibile: la scoperta dell’America.

Il compito, non troppo agevole, di organizzare la spedizione fu soprattutto assolto dai fratelli Pinzon, ricchi ed esperti armatori di Palos, la cui opera riuscì specialmente preziosa per la formazione dell’equipaggio.

Due navi furono armate dalla città di Palos e l’altra dagli stessi Pinzon: nave capitana la Santa Maria, di duecento tonnellate; le altre due, la Pinta di centoquaranta e la Nina, di poco più di cento tonnellate.

La grandezza di Cristoforo Colombo sta nell’aver concepito per primo un tal piano, nell’averlo così ostinatamente difeso e nell’aver tentato con audacia sovrumana di attuarlo, riuscendo, è vero, a risultati riconosciuti poi diversi da quelli presunti, ma sempre di un’importanza gigantesca, superiore a quella di qualsiasi altro fatto della storia.